venerdì 29 marzo 2013

Le indimenticabili emozioni sportive italiane [1^ puntata]


dal blog "Malati di Sport": Schiavone, la gioia del Roland Garros 2010
 


Parigi, 05 giugno 2010.

In una calda giornata di quasi estate, andava in scena sul Court Philippe Chatrier, centrale del Roland Garros, la partita più importante di una giocatrice italiana nella storia del tennis: la finale di uno Slam.

L'italiana che avrebbe riscritto la storia era Francesca Schiavone che, partita dopo partita, vedeva sempre più avvicinarsi la porta dell'Olimpo dei Campioni.

Dopo aver sconfitto al primo turno in 3 set la russa Kulikova (5-7; 6-3; 6-4), la Schiavone si era sbarazzata prima dell'australiana Ferguson, e poi della cinese Na Li (che nel 2011 chiuderà la porta in faccia al bis francese di Francesca). Negli ottavi di finale ancora una russa, la Kirilenko, non poteva nulla contro al Leone Milanese, decisa ad andare fino in fondo. Nei quarti, alla numero 3 del tabellone, la danese Wozniaki, venivano concessi solo 5 game. In semifinale era ancora una russa a doversi arrendere, Elena Dementieva, costretta al ritiro nel 2° set dopo aver perso il primo al tie-break.
Mancava solo un ostacolo da superare prima di poter coronare il sogno; questo ostacolo si chiamava Samantha Stosur.  
L'australiana, sguardo di ghiaccio e corpo di marmo, era riuscita ad arrivare alla finale parigina grazie ad un gioco fisico e di ritmo, che le aveva permesso di sbatter fuori nei quarti di finale l'"imbattibile" Serena Williams.

Ma Francesca non aveva paura di nulla in quel torneo. Martina Navratilova, grandissima giocatrice degli anni '80, vincitrice di 167 titoli in singolare, di cui 18 Slam, aveva detto: "Con questo gioco la Schiavone può mettere in difficoltà chiunque." E così è stato...

Quando le giocatrici sono entrate in campo era chiaro che l'incontro sarebbe stato una battaglia: la Schiavone, tirata e concentrata, e la Stosur, impassibile e con gli immancabili occhiali sul volto, pronte a sfidarsi colpo su colpo.

Il primo set prende il via a fucilate, da una parte e dell'altra: l'australiana spara al servizio e di dritto, l'italiana le risponde per le rime con un mix di cambi di ritmo che l'avversaria assorbe a fatica.

Si arriva così al primo punto di svolta della partita: 4-4, 30-40 con la Stosur al servizio. Punto critico e decisivo: prima palla di servizio in rete; la seconda palla pesa un macigno e l'australiana la sbaglia. Primo break della partita e Francesca per la prima volta davanti. Al servizio la milanese è perfetta, ed il primo set ce lo portiamo a casa.

Il 2° set sembra da subito ricalcare le orme del primo, combattuto colpo su colpo. Sull'1-1 però la leonessa ha un calo, e la Stosur ne approfitta. In men che non si dica doppio break e punteggio sull'1-4. Quando ormai tutti si aspettano una finale decisa al 3° set, ecco che Francesca tira fuori gli artigli, e si va a riprendere quanto merita.

3 game impressionanti per intensità, forza ed intelligenza, sfoggia il repertorio di palle cariche d'effetto, cambi di direzione e chiusure rabbiose.

Si arriva così al 6-6 che vuol dire tie-break. 1-0 Schiavo, 1-2, e 2-2, da lì in poi la partita della Stosur è finita. 5 punti a fila per la milanese, che non avrebbe mollato nulla, per nessuna ragione.

Sul 2-6 la Schiavone indovina di rovescio un incrocio delle righe che la Stosur stecca, facendo volare la palla ad altezza Tour Eiffel in tribuna.

Jeu, set et match...è tutto vero! Francesca Schiavone ha vinto il Roland Garros: nemmeno lei ci crede, dopo lo "svenimento" di gioia sulla terra rossa più importante del mondo.

L'inno di Mameli cantato a squarcia gola e l'abbraccio stretto stretto alla consegna del trofeo, sono l'emozionante conclusione di una vittoria straordinaria.

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